La linea statica è una corda attaccata ad un’estremità all’aereo e all’altra estremità alla parte superiore del “D-Bag” del saltatore (sacca di schieramento, in cui il baldacchino è imballato). La caduta del paracadutista dall’aereo fa sì che la linea statica si tenda, questo poi tira il D-Bag fuori dal contenitore sulla schiena del saltatore. La linea statica e la D-Bag rimangono con l’aereo mentre il paracadutista se ne va, e viene tirato di nuovo dentro l’aereo dal dispatcher. Ora libero dal suo D-Bag, il tettuccio può essere gonfiato mentre il saltatore continua a cadere. In effetti, il saltatore trascina il paracadute dietro di sé, causando la spinta del vento verso l’alto per forzare l’apertura e gonfiare la calotta. La calotta dovrebbe gonfiarsi e cominciare a sostenere il saltatore entro 4 secondi. Nel caso improbabile di un malfunzionamento, agli studenti viene insegnato come tagliare via la calotta principale e dispiegare il paracadute di riserva. Lo scopo della progressione della linea statica è quello di addestrare gli studenti a mantenere la corretta e stabile posizione del corpo all’uscita dall’aereo, e di insegnare come dispiegare la calotta attraverso il meccanismo del paracadute pilota.
Come menzionato sopra, il paracadutista deve adottare e mantenere una posizione stabile del corpo durante tutto il dispiegamento per ridurre al minimo le possibilità di un malfunzionamento del paracadute. Questo metodo di apertura del paracadute è comunemente usato in diversi modi:
- Addestramento degli studenti paracadutisti, ad esempio nel Ram Air Progression System
- BASE jumping
- Paracadutisti militari che saltano da quote molto basse 400 ft (120 m)
Il salto dalla linea statica comporta un rischio di lesioni che, secondo uno studio, raddoppia se eseguito in combattimento.
Per l’addestramento degli studenti in operazioni civili, possono essere apportate modifiche all’equipaggiamento della linea statica esistente per semplificare le operazioni. Una di queste modifiche è quella di attaccare la sacca di schieramento al paracadute invece della linea statica, che richiede anche qualche modifica per permettere alla linea statica di staccarsi, tipicamente una chiusura in velcro. Questo lascia molto meno materiale “nel vento” dietro l’aereo dopo che il saltatore è partito. Questo non è un problema per gli aerei da carico più grandi usati nei salti militari, ma rappresenta un grosso problema per gli aerei più piccoli usati nelle operazioni civili. Questa modifica si traduce anche in un’apertura un po’ più lenta, che ammorbidisce lo shock di apertura al costo dell’altitudine, una preoccupazione minore per i saltatori che escono a 2.800 ft (850 m).