Maledizione

Cos’è la calunnia?

Conosciuta anche come diffamazione orale o verbale, la calunnia è il termine legale per indicare l’atto di danneggiare la reputazione di una persona dicendo a una o più persone qualcosa che è falso e dannoso su quella persona. La calunnia può essere la base per una causa legale ed è considerata un torto civile (cioè,

Punti chiave

  • La calunnia è un termine legale per la diffamazione di un’altra persona o organizzazione fatta verbalmente.
  • La calunnia è simile alla diffamazione, ma la calunnia appare in forma scritta.
  • A seconda della natura della dichiarazione calunniosa e se è, o meno, una dichiarazione falsa, ci possono essere conseguenze legali per il calunniatore.

Come funziona la diffamazione

La diffamazione rappresenta la versione verbale o parlata della diffamazione. La diffamazione si verifica quando le parole di qualcuno causano un danno alla reputazione o ai mezzi di sostentamento di un’altra persona. La calunnia è diversa dalla diffamazione (diffamazione scritta o trasmessa). La calunnia è considerata più temporanea della diffamazione in quanto coinvolge la parola e non è scritta o pubblicata. Sebbene la trasmissione coinvolga tipicamente parole parlate, è considerata diffamazione perché, in teoria, raggiunge un vasto pubblico proprio come fanno le parole scritte, rendendola meno temporanea.

Per la calunnia, la dichiarazione fatta deve essere presentata come fatto, non come opinione. Inoltre, la dichiarazione deve essere fatta a una terza parte. Nel caso di personaggi pubblici, provare la calunnia richiede anche che il personaggio pubblico dimostri che la dichiarazione è stata fatta “con malizia”.

Diffamazione contro calunnia

Immaginate di aver scritto un commento sul blog affermando che il suo autore ha ricevuto un congedo con disonore dall’esercito. Se l’affermazione fatta in quel post è falsa, allora questo sembra certamente essere un caso di diffamazione. Tuttavia, se si tratta di un’affermazione vera, non ci può essere alcuna pretesa di diffamazione.

Anche se l’affermazione è falsa, il proprietario del blog potrebbe non preoccuparsi molto di ciò che la gente crede sulla sua uscita dall’esercito. In tal caso, il loro pubblico potrebbe anche non preoccuparsi molto, rendendo la dichiarazione potenzialmente non diffamatoria.

Da una prospettiva strettamente legale, i commenti diffamatori non sono considerati diffamazione a meno che non siano correttamente pubblicati. Sfortunatamente per i blogger malintenzionati, il termine “pubblicato”, nel contesto della comunicazione su Internet, significa legalmente che solo un singolo individuo deve leggere il blog offensivo in questione.

Di conseguenza, un webmaster può essere citato per aver diffamato qualcuno distruggendo la sua reputazione su un blog personale, se solo il suo migliore amico, un collega o un membro della famiglia consuma le parole diffamatorie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.