Il gabbiano
Il gabbiano è il primo simbolo usato da Cechov per intitolare un’opera, scritto prima de Il giardino dei ciliegi. L’immagine del gabbiano cambia significato nel corso dell’opera. All’inizio, nel primo atto, Nina usa un gabbiano per descrivere il modo in cui è attratta dal lago della sua casa d’infanzia e dai suoi vicini nella tenuta di Sorin. In questo caso, il gabbiano rappresenta la libertà e la sicurezza.
Nel secondo atto, Treplev spara a un gabbiano e lo dà a Nina. Treplev le dice che un giorno sarà morto in onore di Nina proprio come il gabbiano. Più tardi, Trigorin usa il gabbiano come simbolo di Nina e del modo in cui la distruggerà, come Treplev ha distrutto il gabbiano. Treplev menziona che dopo che Nina ha avuto la relazione con Trigorin, lei gli ha scritto delle lettere firmate “Il gabbiano”. Nel quarto atto, Nina torna alla tenuta e si fa chiamare il gabbiano poi si corregge, descrivendosi come un’attrice. Il gabbiano cambia il suo significato da libertà e sicurezza spensierata a distruzione per mano di una persona amata. Simboleggia la libertà all’inizio e poi la dipendenza. Il gabbiano serve anche come dispositivo di prefigurazione. Nina realizza la profezia di Trigorin di distruggerla proprio come il gabbiano e Treplev si uccide in onore di Nina alla fine della commedia quando lei ancora non lo ama.
Il lago
L’ambientazione della commedia di Cechov intorno ad un lago ripete e sottolinea il suo scopo con l’ambientazione della commedia di Treplev vicino al lago nel primo atto. Il lago rappresenta sia per Treplev che per Cechov il desiderio di spostarsi verso un teatro più naturalistico e non limitato da tre mura. Il lago significa diverse cose per i personaggi dell’opera. Il lago è un luogo di riflessione, riposo e fuga. Trigorin ci va da solo per pescare. Treplev va al lago per deprimersi e riflettere, forse anche per ottenere attenzione per il suo ego ferito. Per Nina, il lago la attira magneticamente. È un posto per appollaiarsi, per sentirsi al sicuro e a casa quando non c’è nessuna casa da trovare. Per Nina il lago rappresenta anche la curiosità e l’esplorazione dell’infanzia. Dice a Trigorin che conosce tutte le isolette del lago. Treplev dice a Nina che perdere il suo amore è come se il lago fosse affondato nella terra. Per lui, perdere il suo affetto è come perdere un luogo riconoscibile, un luogo di pace e di rinnovamento. La metafora di Treplev descrive una fonte di vita – il lago – che si asciuga e scompare. Questo è il modo in cui Treplev sente la propria vita in relazione alla perdita di Nina.
Meteo
Chekhov usa il tempo per creare il tono delle sue storie e delle sue opere. Il tempo riflette lo stato d’animo dei personaggi e prefigura gli eventi futuri. Per esempio, prima che Nina torni a visitare Treplev, il tempo è tempestoso e ventoso come se la tempesta avesse evocato Nina e l’avesse portata alla tenuta. Le tempeste di solito riflettono un cambiamento di temperatura e, allo stesso modo, il tempo è un segnale di cambiamento ne Il gabbiano.