Ho letto On the road per primo e l’ho amato quando avevo 18-19 anni. (Ora per la storia forse inutile) Non sapevo nemmeno chi fosse Kerouac e in realtà ho rubato il libro (non l’ho mai fatto prima) per nessun motivo se non che ho letto il retro e sembrava interessante. (Disclaimer): L’erba può avermi fatto godere di più il suo stile sconclusionato. Non so come mi sentirei a rileggere ora. Penso che id goda ancora. Comunque, ho letto Dharma bums dopo. Anche questo mi è piaciuto molto. Poi Visioni di Gerard, che mi è piaciuto. (Malinconico, religioso, sensibile) Ho provato Visioni di Cody e non l’ho capito (sembrava incoerente). Letto Orfeo emerso e mi è piaciuto. Letto …E gli ippopotami furono bolliti nelle loro vasche e mi è piaciuto. Poi ho letto Il mare è mio fratello e mi è piaciuto. Questi ultimi tre sono i più semplici, i più diretti di Kerouac che ho letto, quindi sono ottimi per iniziare, credo, o da leggere come si vuole (on the road è stato il punto in cui ha iniziato la sua scrittura più “stream of consciousness”, quindi non è proprio così in quei 3). Questi 3 sono i suoi primi. Ce n’è anche uno nuovo che è appena uscito. (Wikipedia) Immagino che The Town and the city sia un’altra lettura più semplice ma più lunga e lenta come quelle 3. Sto leggendo The Subterraneans in questo momento ma non mi sta piacendo molto. Quindi non posso consigliarlo davvero. Forse cambierà ma ne dubito. Se ti piace quando è molto cerebrale e sconclusionato allora ti piacerà bene. Leggi prima gli altri elencati IMO. Oppure prova Subterraneans direttamente dopo Dharma o on the road. Ma non rinunciare completamente a lui se non ti piace. Se sei un lettore medio ma ti piace un po’ Kerouac allora vai con quello che ho detto forse. Sono una persona dallo spirito libero, può essere un ubriacone, sempre a pensare, tranquillo alcuni. Mi relaziono al suo stile, forse anche tu. Chi ha detto Visions of Cody è un pazzo, anche se è la sua opinione. Vuole solo scegliere il pezzo più fuori dal mondo e più antipatico perché è diverso dal 99% dell’opinione popolare, devo supporre. On the road mi ha cambiato la vita, tra l’altro. Ho ricominciato a leggere. Ho sentito che andava bene essere me stesso e diverso dai miei “amici” dalla mentalità forse più semplice. Ho ampliato il mio universo. Basta fare attenzione alle droghe e all’alcol. Non hanno trattato bene neanche Kerouac.