È già abbastanza difficile evitare quelle orribili cose striscianti mentre siamo svegli, e ora dobbiamo preoccuparci che ci entrino in bocca mentre dormiamo? La piccola Miss Muffett era un piker.
Non temere. Questa “statistica” della persona media che ingoia otto ragni all’anno non solo è stata inventata di sana pianta, ma è stata inventata come esempio delle cose assurde a cui la gente crede solo perché le trova su Internet.
Come notato in Scientific American, questa affermazione è altamente implausibile da un punto di vista biologico:
Il mito vola in faccia sia al ragno che alla biologia umana, che rende altamente improbabile che un ragno possa mai finire nella tua bocca.
Tre o quattro specie di ragni vivono nella maggior parte delle case del Nord America, e tutti tendono ad essere trovati o a curare le loro ragnatele o a cacciare in aree non infestate da umani. Durante le loro incursioni, di solito non strisciano intenzionalmente in un letto perché non offre prede (a meno che non abbia cimici dei letti, nel qual caso quella persona ha problemi più grandi). I ragni inoltre non hanno alcun interesse per gli esseri umani. “I ragni ci considerano come una grande roccia”, dice Bill Shear, professore di biologia all’Hampden-Sydney College in Virginia ed ex presidente della American Arachnological Society. “Siamo così grandi che siamo davvero parte del paesaggio.”
Più di ogni altra cosa, i ragni probabilmente trovano terrificanti gli umani che dormono. Una persona addormentata respira, ha un cuore che batte e forse russa – tutte cose che creano vibrazioni che avvertono i ragni del pericolo. “Le vibrazioni sono una grande fetta dell’universo sensoriale dei ragni”, spiega Crawford, “Una persona che dorme non è qualcosa a cui un ragno si avvicinerebbe volentieri.”
Anche dal punto di vista della biologia umana, il mito del ragno orale sembra ridicolo. Se qualcuno sta dormendo con la bocca aperta, probabilmente sta russando – e quindi sta spaventando qualsiasi trasgressore a otto zampe. Inoltre, molte persone sarebbero probabilmente svegliate dalla sensazione di un ragno che striscia sulla loro faccia e nella loro bocca. Shear può testimoniare: una volta, mentre era in campeggio, si svegliò per trovare un daddy longlegs che strisciava sulla sua faccia.
Come è nata questa affermazione? In un articolo di PC Professional del 1993, la giornalista Lisa Holst scrisse degli onnipresenti elenchi di “fatti” che circolavano via e-mail e di quanto facilmente fossero accettati come veritieri dai destinatari creduloni. Per dimostrare il suo punto di vista, la Holst offrì una sua lista inventata di “fatti” altrettanto ridicoli, tra i quali c’era la statistica citata sopra sull’ingestione media di otto ragni all’anno, che lei prese da una raccolta di credenze comuni sbagliate stampata in un libro del 1954 sul folklore degli insetti. In una deliziosa ironia, la propagazione da parte della Holst di questo falso “fatto” lo ha spinto a diventare uno dei pezzi di disinformazione più diffusi su Internet.