La modificazione ossidativa di DNA, proteine e lipidi da parte delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) gioca un ruolo nell’invecchiamento e nelle malattie, comprese quelle cardiovascolari, neurodegenerative e infiammatorie e il cancro. Gli estratti di aglio fresco che vengono invecchiati per un periodo prolungato per produrre l’estratto di aglio invecchiato (AGE) contengono sostanze fitochimiche antiossidanti che prevengono i danni ossidanti. Questi includono composti organosolubili unici in acqua, componenti organosolubili lipidici e flavonoidi, in particolare allixin e selenio. L’estrazione a lungo termine dell’aglio (fino a 20 mesi) invecchia l’estratto, creando proprietà antiossidanti modificando le molecole instabili con attività antiossidante, come l’allicina, e aumentando i composti organosolforati stabili e altamente biodisponibili in acqua, come la S-allylcysteine e la S-allylmercaptocysteine. L’AGE esercita un’azione antiossidante scavenging ROS, potenziando gli enzimi antiossidanti cellulari superossido dismutasi, catalasi e glutatione perossidasi, e aumentando il glutatione nelle cellule. L’AGE inibisce la perossidazione lipidica, riducendo i danni da ischemia/riperfusione e inibendo la modificazione ossidativa delle LDL, proteggendo così le cellule endoteliali dal danno delle molecole ossidate, che contribuisce all’aterosclerosi. L’AGE inibisce l’attivazione del fattore di trascrizione indotto dagli ossidanti, il fattore nucleare (NF)-kappa B, che ha un’importanza clinica nell’espressione genica del virus dell’immunodeficienza umana e nell’aterogenesi. L’AGE protegge il DNA dai danni e dalle mutazioni mediate dai radicali liberi, inibisce la carcinogenesi multistep e difende dalle radiazioni ionizzanti e dai danni indotti dai raggi UV, compresa la protezione contro alcune forme di immunosoppressione indotta dai raggi UV. L’AGE può avere un ruolo nella protezione contro la perdita di funzioni cerebrali nell’invecchiamento e possedere altri effetti antiaging, come suggerito dalla sua capacità di aumentare le funzioni cognitive, la memoria e la longevità in un modello di topo accelerato dalla senescenza. È stato dimostrato che l’AGE protegge dagli effetti cardiotossici della doxorubicina, un agente antineoplastico usato nella terapia del cancro, e dalla tossicità epatica causata dal tetracloruro di carbonio (una sostanza chimica industriale) e dall’acetaminofene, un analgesico. Prove sperimentali sostanziali mostrano la capacità degli AGE di proteggere contro le malattie indotte dall’ossidante, i danni acuti da invecchiamento, radiazioni ed esposizione chimica, e i danni tossici a lungo termine. Anche se ulteriori osservazioni sono giustificate negli esseri umani, prove convincenti supportano gli effetti benefici sulla salute attribuiti agli AGE, cioè la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, ictus, cancro e invecchiamento, compresi i danni alle cellule cerebrali mediati dagli ossidanti che sono implicati nel morbo di Alzheimer.