Casa di più di 2.500 tribù e gruppi etnici, gran parte della diversità culturale dell’India è incisa nelle varie forme d’arte dei popoli indigeni del paese.
Con gli anni, queste antiche forme d’arte hanno subito dei cambiamenti. I pigmenti e le tinture naturali sono stati sostituiti da colori acrilici e inchiostri, e mentre i dipinti tradizionali erano usati soprattutto per decorare le pareti delle case, ora sono ritratti su tele.
Nonostante questo, l’arte tribale e popolare oggi ci dà uno sguardo sul ricco patrimonio dell’India. Ecco 5 forme d’arte da conoscere!
WARLI
Un’antica tribù che abita gli stati di Gujarat e Maharashtra, i Warlis sono noti per i loro rudimentali dipinti murali, che riflettono una lunga tradizione che risale a migliaia di anni fa.
Riconosciuta per la sua semplice ma unica rappresentazione della vita, l’arte Warli presenta forme geometriche che rappresentano uomini e animali. I dipinti ritraggono scene di caccia, pesca e agricoltura, feste e danze.
La rappresentazione della Dea Madre come simbolo di fertilità, così come la “Tarpa dance” è un tema comune. La tarpa, uno strumento suonato a turno, figura spesso al centro, attorno al quale uomini e donne intrecciati si muovono in cerchio. Si crede che questo assomigli al cerchio della vita.
La tecnica dell’arte Warli è semplice. Un bastone di bambù è usato come il pennello, e il colore bianco fatto di pasta di riso, è usato su uno sfondo rosso ocra. A volte si usano anche acrilici al posto della pasta di riso, insieme a sterco di mucca e gerue (terra rossa) per gli sfondi terrosi.
SAURA
Tribù della giungla con una cultura distinta, i Saura si trovano in Odisha, Jharkhand, Madhya Pradesh e Maharashtra.
L’arte Saura mostra la gloria della natura. La maggior parte dei dipinti sono basati su un concetto centrale conosciuto come “l’albero della vita”, i cui rami ospitano animali ed esseri umani, trasmettendo la bella relazione tra l’uomo e l’ambiente.
I dipinti Saura, chiamati ikons, hanno un significato religioso, e sono solitamente realizzati come dedica alla loro divinità, Idital. Nell’arte Saura tradizionale, i colori naturali usati sono derivati dal sisal, dal neem e da altre erbe e fiori.
L’arte Saura è spesso confusa con l’arte Warli dell’India occidentale. Ci sono, tuttavia, sottili differenze tra le due. Come l’arte Warli, anche Saura presenta personaggi in forme geometriche, ma le forme Saura sono più grandi e più allungate. Inoltre, i dipinti Saura usano un approccio a rete, creando prima il bordo e poi chiudendo verso l’interno i motivi, a differenza del Warli. La differenziazione fisica tra uomini e donne, che è molto prominente nell’arte Warli, non è così evidente nell’arte Saura.
BHIL
Tracciando i loro antenati al potente arciere Ekalavya del Mahabharata, i Bhils sono una delle più grandi tribù dell’India, presenti nel Madhya Pradesh, Gujarat, Rajasthan e Maharashtra.
L’arte Bhil ritrae la vita tribale in colori vibranti. Riflettendo il cambiamento delle stagioni e i fenomeni naturali, tutto ciò che è collegato alla loro vita è dipinto – il sole, la luna, gli animali, gli alberi, i fiumi, le figure mitologiche e i loro dei.
Sia sulla carta che sulle pareti della loro casa, non c’è dubbio che l’arte Bhil riflette l’innato senso estetico della tribù. Gli artisti Bhil usano colori a base di erbe e tinture vegetali, come kumkum, haldi, kajal, riso, mehendi e calcare, così come colori acrilici.
MADHUBANI
Conosciuta per i suoi intricati motivi e colori vibranti, la pittura di Madhubani o Mithila è una forma d’arte indiana sviluppata dalle donne della regione di Mithila nel Bihar settentrionale. Anche se praticata da centinaia di anni, i dipinti di Madhubani erano relativamente sconosciuti, e “scoperti” solo nel 1934, quando durante un’ispezione dopo un terremoto, un ufficiale coloniale britannico li trovò sui muri delle case.
Tradizionalmente realizzati durante occasioni speciali e cerimonie, i dipinti di Madhubani raffigurano soprattutto motivi naturali e religiosi. I temi ruotano intorno a divinità come Krishna, Rama, Shiva, Durga, Lakshmi, Saraswati, e anche oggetti come il sole e la luna sono ampiamente dipinti. Si crede che questa forma d’arte abbia avuto origine al tempo del Ramayana, quando il re Janak commissionò agli artisti di dipingere quadri in occasione del matrimonio di sua figlia Sita.
Questi dipinti sono fatti con dita, ramoscelli, pennelli, pennini e fiammiferi, e sono ancora in uso coloranti e pigmenti naturali, come curcuma, fuliggine, sterco di mucca, indaco, polvere di riso, sandalo e rosa. Una caratteristica interessante di questa forma d’arte è che gli artisti mirano a coprire ogni possibile centimetro della tela con motivi, riempiendo gli spazi vuoti con fiori, animali, uccelli e disegni geometrici.
GOND
Tra le più grandi tribù dell’India, i Gond hanno una storia registrata che risale a 1400 anni fa. Sono presenti in numero significativo nel Madhya Pradesh, Andhra Pradesh, Chhattisgarh e Odisha.
Si dice che i Gond abbiano fede in un’antica credenza che dice che una buona immagine porta fortuna, ed è questa credenza che si trova alla base di questa forma d’arte. Preoccupati di allontanare il male e di portare fortuna, i Gond decoravano le loro case con tatuaggi e motivi tradizionali.
Per i Gond, tutto è intimamente connesso alla natura, e la loro arte presenta motivi che rappresentano le loro credenze e rituali, la vita nel villaggio e lo straordinario rapporto dell’uomo con la natura. Rinomati per i loro colori vibranti e l’uso fantasioso di linee e punti, le opere d’arte Gond oggi usano colori naturali provenienti dalla terra, dalle piante, dal carbone e dallo sterco di mucca, così come colori acrilici.